Ciao ragazzi! Scusate il periodo di assenza ma, ultimamente ho avuto molto da fare al lavoro, tanto da dover fare anche il turno doppio pur di riuscire a rispondere a tutte le vostre chiamate. Si è vero, mi rendo conto che il mio non è un lavoro pesante se paragonato a molti altri ma è comunque psicologicamente impegnativo. Di mestiere faccio la centralinista erotica ed agli occhi dei più ignoranti sono giudicata una troietta, solo perché faccio sesso al cel con degli sconosciuti. Beh… peggio per loro, non sanno quello che si perdono, altrimenti non parlerebbero così!
A proposito del mio lavoro vorrei raccontarvi un fatto che mi è accaduto proprio alcuni giorni fa… Ero quasi al termine del mio turno, stavo prolungando una focosa telefonata con uno dei più fedeli tra i miei clienti prima di staccare la linea ed uscire con le mie amiche.
Mi prodigavo in ogni modo per ritardare l’orgasmo di Giulio, che mi ripeteva in continuazione di raccontargli in che modo glielo avrei preso in bocca, mentre io insistevo nella descrizione di come gli stavo leccando i coglioni.
Mi rendevo conto che quella sera lo stavo veramente torturando ma, mancavano pochi minuti alla fine del turno e non potevo permettermi di ricevere un’altra chiamata perché avrei fatto tardi all’appuntamento con le mie amiche per la serata. Ad un certo punto, però, mi dovetti arrendere e lo feci sborrare.
Detto e fatto. Appena salutai Giulio, che mi chiama quasi ogni sera per sfogare le sue frustrazioni facendosi una sega al cell mentre io gli parlo delle mie fantasie e perversioni sessuali, il telefono iniziò a squillare.
Il telefono segnava le 23.57 ed ero tentata di non rispondere ma, il susseguirsi dei driiiin driiiin driiiin mi convinsero a rispondere. Ok rispondo ma, faccio in fretta, pensai.
“Pronto tesoro!Ssono Ginevra, una troia infuocata che non vede l’ora di godere con te esaudendo ogni tuo desiderio sessuale. Cosa ti piacerebbe che ti facessi?”
“Vorrei sapere cosa indossi”.
“Tu come mi immagini?”
“No, Ginevra, dimmi come sei vestita realmente, non trattarmi come gli altri. Ti voglio dare io un pò di magia stanotte. Sento che sei stanca dal tono della tua voce. Non ti piacerebbe che , per una volta, qualcuno si prenda cura di te?”
Non mi sarei mai aspettata una risposta del genere, mi aveva spiazzata. La cosa si stava facendo interessante…
“Pigiama di flanella blu.” risposi
“Ginevra, sei un animale ostile, così. E sotto? Mutande bianche in cotone e canottiera?”
“Sotto sono completamente nuda” era vero. Avevo fatto la doccia poco prima di iniziare a lavorare e mi ero infilata il pigiama in fretta e furia.
“Ok, questo mi piace. Ora stilati i pantaloni del pigiama e mettiti a sedere a terra. Mi raccomando fai attenzione che la figa tocchi il pavimento”.
Eseguii subito il comando. “Ok, ci sono però sento freddo”.
“Tra un pò non lo sentirai più. Mettiti le mani sulla figa ed inizia a masturbarti da dietro. Voglio che ti tocchi fino a bagnare il pavimento. Deve diventare burrosa, capito troia?”:
Il fatto che mi diete della troia così a brutto muso e questo ordine così diretto, senza preliminari, mi fecero sentire alla stregua di una schiava ubbidiente e sottomessa al suo padrone. La sensazione però di essere comandata da un estraneo, al tel., era eccitante e per la prima volta ho capito che sensazioni provano i miei clienti.
Totalmente soggiogata risposi “e tu intanto cosa fai?” con voce maliziosa e stuzzicante
“Mi faccio una sega al telefono mentre ti immagino a gambe aperte a sditalinarti la figa. Apri i bottoni del pigiama così vedo anche le tue belle tette ed il tuo ventre piatto”.
Riuscivo ad immaginare esattamente com’è il suo cazzone e la distanza fisica che ci separava aumentava in me il desiderio di toccarmi pensando che non fossero le mie dita ma, il suo enorme uccello.
“Ecco fatto. Ora ho anche le tette in bella vista. Vorrei che tu fossi qui per scoparmi veramente” . Dissi provocandolo. Nel frattempo continuavo a far scivolare le dita dentro e fuori la figa. Non riuscivo a smettere.
“Sai ho tanta voglia di scopare con te cara Ginevra. Ho l’uccello in mano che sta per esplodere”.
Al suono di quelle parole io non riuscii più a trattenermi ed iniziai a squirtare su tutto il pavimento. Non riuscivo a smettere di venire, sembrava che quell’orgasmo non avesse fine, tanto che non capivo più nemmeno se mi piaceva o mi dava nausea.
Penso che anche Tommaso in quel momento stesse venendo ma, a sento sentivo i gemiti di piacere dall’altra parte della cornetta, tanto ero immersa nell’ascoltare il mio corpo.
“Ginevra ci sei?”
“Si, ci sono” risposi rantolando.
“Allora ti è piaciuto?”
“Richiamami domani alla stessa ora e ti darò risposta.”
Se anche tu vuoi divertirti al telefono con me chiamami al numero 899.11.11.16, ti assicuro che non te ne pentirai!