Mattinata di fuoco con il nipote della vicina

adoro farmi leccare la figaCiao ragazzi! Come va? Non so…sarà l’inizio dell’estate, il caldo, la bella stagione ma io sono sempre più in calore…

Proprio in questi giorni stavo ripensando ad un avvenimento che risale a circa un anno fa. Era una domenica di inizio giugno, una giornata di sole ma non ero andata ne al mare ne in piscina perché non avevo voglia di prendere la macchina e guidare nel traffico quindi decisi di salire sulla terrazza condominiale a prendere il sole.

Presi sdraio, asciugamano abbronzante, una bottiglietta d’acqua ed uscii sul terrazzo. Appena svoltai l’angolo vidi un bel ragazzo moro steso su un asciugamano a prendere il sole.

“Buongiorno, perdonami il disturbo. Pensavo non ci fosse nessuno”

“Ciao! Scusami tu. Sono Fabrizio il nipote della Signora Comin della scala B” mi disse allungando la mano. Mentre gliela stringevo mi soffermai a guardarlo. Era un bel moro, tonico e palestrato anche se poco più che ventenne a giudicare dal viso.

Mi sdraiai accanto a lui e facemmo un po’ di dialogo, i soliti discorsi convenzionali del tipo cosa facciamo, dove lavoriamo ecc… poi silenzio. Ad occhi chiusi prendevamo il sole.

Dopo un po’ interruppi il silenzio dicendo “scusami, ti da fastidio se mi sfilo il reggiseno?!”

“Ma scherzi? Fai pure” rispose e dio in un baleno me lo tolsi. Presi subito il tubo della crema ed iniziai a spalmarmela su tutto il corpo poi mi girai a pancia sotto e gli chiesi se poteva passarmi un po’ di crema sulla schiena e sulle gambe.

“Certo. Che problema c’è?” Mi rispose subito anche se lo trovai un po’ imbarazzato, d’altronde era giovane. Di certo non avrà avuto più di 20 anni. Dando un colpo d’occhio al suo costume capii subito che la pressione sanguinea stava iniziando ad aumentare.

Prese il tubo della crema e cominciò a spalmarmela sulle spalle facendomi al tempo stesso un piacevole massaggio. Me la passò anche sui lati del corpo, da sotto le ascelle ai fianchi. Finita la schiena scese alle cosce. Dopo aver sparlato il lato esterno, fino al ginocchio spostò la mano nella zona interna e li un brivido pervase il mio corpo.

“Ma sei proprio un bravo massaggiatore!” e lui “E non sai quanto sono bravo a fare altro… Sai volendo…siamo solo noi, non ci vede nessuno, nemmeno dagli altri palazzi”. In un attimo avevo il cuore in gola e la figa completamente bagnata. Penso che lui, senza che io dicessi niente, se ne accorse subito tanto che poggiò il suo doto medio all’altezza del  mio buco del culo, come a simulare un leggero massaggio per poi scendere più in basso verso il clitoride.

Non dissi nulla. Restando ad occhi chiusi inarcai il bacino verso l’alto per facilitargli il movimento verso il clitoride. Cominciò a baciarmi le orecchie, il collo,  la schiena ed io li ferma ed il silenzio a godere come una puttana vogliosa che non prende cazzi da una vita.

Mi girai, ci guardammo per un attimo prima di avvicinarsi al mio viso e penetrarmi la bocca con la sua lingua. Prima di passare a mordicchiare i miei capezzoli turgidi e baciare le mie belle tette, lasciò uscire dal costume il suo cazzone dritto e duro come il marmo.

Dopo un po’ di petting non riuscimmo più a trattenerci. Mi sfilò il costume ed infilò la testa tra le mie cosce. Non smise di leccare la figa finchè non succhiò ogni goccia del mio liquido mentre io non riuscivo più nemmeno a domare le mie urla di piacere.

Si alzò salendo sopra di me per possedermi. Muovevamo i nostri corpo in totale sintonia. Da quanto godevo non mi resi nemmeno conto che stavo conficcando le unghie delle mie dita sulla sua schiena.

Lo sentivo godere e capii che era in procinto di venire a breve. Fu per questo che si staccò prontamente da me facendomi girare a pecorina. Si chinò ed iniziò a leccarmi il buco del culo e giocarci con le dita per farlo rilassare.

“Che hai intenzione di fare?” Gli dissi maliziosa.

“Se ti farò male giuro che mi toglierò” rispose. Detto questo con il braccio sinistro mi cinse il ventre e con la destra iniziò a massaggiare il clitoride mentre con il bacino aumentava la pressione.

Sentivo il sole bruciare sulla pelle ma non me ne fregava niente, stavo godendo come una vacca troia  “Oh si! Ancora!” erano gli unici vocaboli che riuscivo a pronunciare. Mi ero completamente lasciata andare al confine dove si mescolano e si fondono insieme dolore e piacere.

Il suo ritmo aumentava ed i miei lamenti cominciarono a diventare piccole urla. Stava definitivamente prendendo campo il piacere in me e questo lui lo percepiva non solo dai miei gemiti ma anche dai miei movimenti del bacino.

Non resistemmo più di alcuni istanti ed esplodemmo entrambi in un orgasmo pazzesco, l’uno dentro l’altro. Che mattinata fu…

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