La lingua del vicino è sempre la migliore!

leccata-di-figa-del-vicinoCiao ragazzi! Eccomi di nuovo qui per raccontarvi le mie ultime avventure piccanti…

Erano le 10 di sera ed io ero in camera da letto sdraiata sul letto con il cellulare in mano. Il sonno e la voglia di andare a dormire erano spariti curiosando tra i racconti erotici di un sito porno. Curiosavo tra una storia e l’altra mentre con la mano destra accarezzavo la mia figa bagnata da sopra le mutandine.

Sul mio stesso pianerottolo abita un ragazzo 5/6 anni più piccolo di me, con il quale ho già avuto un paio di incontri ravvicinati in ascensore.

Scesi dal letto ed andai a sbirciare nello spioncino del portone perché avevo sentito dei rumori. Si, era proprio lui e dai capelli ancora bagnati ed il borsone che portava in spalla sembrava essere appena tornato dalla palestra.

Quasi come posseduta la mia mano finì sul pomello della porta per aprirla e salutarlo. Indossavo una sottoveste cortissima in raso e dalla scollatura già si intravedevano i miei capezzoli turgidi.

Una volta aperta la porta lo salutai e con la scusa di aiutarmi a cambiare una lampadina in bagno lo invitai ad entrare. Mi diressi in bagno per mostrarli la lampadina. Anche un bimbo di 5 anni avrebbe capito al volo che si trattava di una stupida e banale scusa. Lui mi guarda e mi sorride mentre i suoi occhi iniziano a brillare e mi sostituisce la lampadina.

Non feci in tempo a realizzare che aveva quasi finito che mi ritrovai contro il muro ad un metro da terra e con la sua lingua che mi esplorava la bocca.

Attorcigliai le mie gambe intorno alla sua vita mentre lui con una mano reggeva le mie chiappe e con l’altra mi stringeva una tetta. Eravamo attaccati e spingeva sempre di più il suo corpo contro il mio non mostrando la minima intenzione di volersi staccare.

Quella situazione mi eccitava da morire. I miei battiti rincorrevano i suoi e continuavano ad aumentare mentre la mia figa era bagnata come non mai.

Mi lasciò lentamente scivolare con i piedi a terra e con il suo fare tipico dei ragazzini di vent’anni, appoggiò entrambe le mano sul mio bacino e si avvicinò al mio viso sorridendo.

Con un leggero balzo mi sedetti sulla lavatrice. Lui stette al gioco, si chinò ed iniziò a far scorrere le sue calde mani sulle mie cosce, cose se stesse studiando ogni centimetro della mia pelle ed iniziò a baciarmi salendo sempre più su.

La voglia di saltargli addosso era ormai irrefrenabile, mi sentivo una di quelle giovani puttanelle alle prime armi. Non riuscivo a fare altro che abbandonarmi completamente a lui.

Con la lingua iniziò ad accarezzare prima il mio perizoma e l’umido iniziò a passare ma, non capivo bene se dall’esterno verso l’interno o viceversa. Era così bello ed eccitante vederlo in quella posizione che non resistetti ad arruffargli un po’ i capelli, mentre mi misi comoda posando i piedi sulle sue poderose spalle per allargare ancora di più le gambe e facilitarli il compito.

Che troia perversa e vogliosa di cazzo, avrà sicuramente pensato in quel momento!

Lui si interruppe, alzò i suoi occhioni scuri su di me mentre afferrò il perizoma e me lo sfilò con delicatezza, come se avesse paura di romperlo. Poi tornò dov’era a giocare.

Con una mano sentivo che mi accarezzava l’interno coscia menter con l’altra stimolava il mio clitoride. Con la lingua iniziò a percorrere tutte le mie gambe per risalire fino alla mia figa, che ormai era un lago.

Le dita che erano sopra iniziarono ad entrare ed uscire dal buco della fica mentre il mio respiro accelerava ed il mio corpo iniziò a tremare visibilmente.  Lui aumentò il ritmo fino a che io non riuscii più a resistere e scoppiai. Dalla mia bocca uscì un gemito liberatorio lasciandomi completamente inerme.

Si ricompose, prese in mano la lampadina bruciata ed uscì di casa con la promessa che prossimamente avrei dovuto sdebitarmi.

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