Ciao ragazzi! Eccomi di nuovo qui, tutta per voi, a raccontarvi le mie ultime avventure sessuali di questi giorni. Era un pomeriggio di fine maggio, i primi caldi, la camicetta che mi stringeva inesorabilmente le tette, la voglia di non essere in ufficio. Non ce la facevo veramente più e quindi decisi di alzarmi ed andare in bagno a rinfrescarmi un po.
Mi sciacquai delicatamente il viso con una mano, mentre insinuavo l’altra sotto le ascelle e poi tra i seni, soffermandomi un po’ a giocare con i capezzoli inturgiditi. Il suono improvviso del campanello mi scosse.
Mi diressi alla porta, senza rendermi bene conto dello stato in cui ero.
– Prego, si accomodi
Era il commercialista dell’azienda per cui lavoro, un uomo cupo, con gli occhi scuri, la barba folta e la bocca a cuoricino che spuntava da sotto i peli. Era venuto in sede per un appuntamento con il mio titolare.
Gli presi la giacca e lo invitai a seguirmi per raggiungere la sala riunioni al piano di sopra. Non dovetti aspettare molto per rendermi conto che il suo sguardo era puntato sulla scollatura della mia camicetta quasi trasparente.
– Mi scusi. Mi stavo rinfrescando un pochino
– Vedo vedo. Rispose l’uomo sorridendo.
Inevitabile fu il mi sorriso di circostanza in risposta.
Procedevo innanzi a lui, conscia del fatto che i suoi occhi erano puntati sul mio culo sculettante e sulle mie cosce nude e fasciate dalla mini gonna di jeans che indossavo quel giorno. Lo feci accomodare in ufficio e prima di salutarmi mi lasciò il suo biglietto da visita dicendo:
-Mi chiami, quando vuole e per qualsiasi cosa
In quel momento una fitta indescrivibile pervase tutto il mio corpo, dai capezzoli alla figa che in un batter d’occhio e senza un motivo plausibile era già bagnata fradicia.
Passarono i giorni e quel biglietto da visita mi spuntava di tanto in tanto da sotto il fermacarte. Ogni tanto lo prendevo in mano tentata di comporre quel numero ma senza mai farlo veramente fino a che, un giorno, d’impulso lo chiamai.
– Si buonasera, mi perdoni ho sbagliato a comporre il numero.
Presa dall’imbarazzo furono le prime assurde parole che riuscii a pronunciare.
– Ne sei proprio sicura?
Già al solo suono della sua voce calda e sensuale la mia mano corse impulsivamente tra le cosce, sotto la scrivania, sotto la gonna. Tirai fuori le dita pochi istanti dopo umide e delicatamente aromatizzate.
Ero al lavoro ma, il mio capo era fuori e lui ne era pienamente consapevole. La chiamata prese subito una piega piccante…
– So che non hai sbagliato numero e so anche che quasi sicuramente ti starai masturbando sotto la scrivania. Metti il vivavoce e con l’altra mano inizia a toccare le tue belle tette sode. Fammi sentire quanto godi.
Non potevo resistere alla sua voce. Mentre mi toccavo iniziai a stuzzicarlo…
– Ti capita mai di chiamare i numeri 899 per sborrare la sera, quando sei solo in casa?
– Si, ma di solito parlo con giovanissime ragazze rumene e russe che faticano ad esprimersi ed a capire la lingua perché straniere. In quel caso non ti rimane che ascoltare il loro gemiti e godere. Tu mi hai colpito subito, hai gli atteggiamenti di una zoccola vogliosa e mi si è drizzato il cazzo al solo pensiero di ascoltare dei racconti erotici disinibiti e perversi uscire dalla tua bocca.
– Mmmm interessante, allora chiudi gli occhi. Siamo io e te, nel mio ufficio. Tu sei appena entrato ed io ti aspetto già vogliosa seduta sopra la scrivania con le gambe accavallate. Indosso un vestitino da troia, abbastanza corto da far intravedere le cosce.
Ti avvicini, sei sudato. Ti sbottoni la camicia per poi passare alla cintura ed ai pantaloni. Ti ritrovi, infine, nudo proprio d’innanzi a me con quell’enorme cazzone dritto tra le mani che seghi lentamente. La mia fica e calda ed eccitata, al solo pensiero di essere posseduta da te si è bagnata tutta. Sono li, già con le gambe divaricate a sfregare le dita sopra il clitoride.
Mi prendi per i fianchi e con un gran colpo di reni me lo infili su tutto, fino infondo. Ho quasi la sensazione di sentire il tuo cazzo fino alla gola. Inizi a sbattermi, forte, sempre più forte. Sono tua, stai zitto e godi mentre io ansimo e grido dal piacere che sto provando. Stai in silenzio ma anche tu godi come un maiale e eccola li… pochi minuti e sento la tua sborra calda invadere completamente il mio corpo. Che sensazione unica ed appagante…
Feci a malapena in tempo a finire la frase al telefono che ebbi io stessa un orgasmo tanto ero vogliosa di fare sesso con lui. D’altro canto, potevo sentire tramite la cornetta il suo respiro affannato ed affaticato, sintomo inconfutabile che anche lui aveva appena raggiunto un’orgasmo devastante.
Riagganciò con la promessa che presto ci saremmo sentiti di nuovo, questa volta magari per organizzare un incontro dal vivo a casa sua.
Hai voglia anche tu di godere al telefono? Chiamami al numero 899.11.11.16 non aspetto altro che te!