Scopata e sesso orale con l’idraulico

Scopata e sesso orale con l’idraulicoCiao ragazzi! Eccomi qui come ogni settimana… vi sono mancati i racconti erotici delle mie ultime avventure? Adesso vi confido quello che mi è accaduto alcuni giorni fa…

L’altro giorno ho chiamato il mio caro e vecchio idraulico per sistemare una perdita.

Suona il citofono, indossavo dei pantaloncini corti ed una canotta un po scollata. Apro la porta e l’idraulico entra. È un uomo sulla quarantina, muscoloso e sexy da morire. Gli passo davanti facendogli strada verso la cucina mentre ancheggio. Valutata l’entità del danno si mette subito al lavoro, senza battere ciglio.

Dopo circa un’ora di lavoro era tutto sudato ed anche io iniziai a bagnarmi ma, non per la fatica. Decisi quindi di andare in camera, sfilarmi il reggiseno e tornare in cucina con le mie belle tette in mostra ed offrirgli qualcosa da bere.

Il suo sguardo si soffermò per alcuni istanti sulle mie tette e tanto mi bastò per farmi prendere l’iniziativa. Mi avvinai a lui ed iniziai a baciarlo. Il mio corpo aderiva perfettamente al suo mentre sentivo il suo cazzo diventare duro.

Mi spinse contro il muro e disse “Ho tanta voglia di scopare con te da sempre, bella puttanella arrapata” mentre con le mani iniziò a palpare le mie tette ed il mio culo. Io gli accarezzavo l’uccello dentro i jeans, ormai troppo stretti per contenerlo. I miei capezzoli turgidi si indurirono mentre lui li stuzzica da sopra la canotta con le sue mani.

Mi afferrò il culo e lo strinse avvicinandomi ancora di più a lui. Mi sollevò e mi fece sedere sul balcone. Mi sfilai la maglietta e feci la stessa cosa a lui scoprendo il suo petto muscoloso. Iniziai a baciargli l’addome e lui il mio collo per poi scendere fino ai capezzoli.

Mi aprì la cerniera dei pantaloncini che mi sfilò velocemente insieme al mio perizoma trovando ad aspettarlo la mia figa tutta bagnata mentre io gli stavo togliendo i pantaloni di dosso liberando finalmente il suo cazzo duro.

Fatto questo mi penetrò bruscamente con il suo uccello bello grande, come piace a me. Inizialmente mi scopava con un ritmo lento e regolare fino ad aumentare. Ansimavo di piacere come una di quelle casalinghe troie che nei film porno si fanno scopare dall’idraulico. Lui nel frattempo continuava a penetrarmi con il suo cazzo sempre più prepotentemente.

La mia figa era un lago ed io godevo come una puttana vogliosa  mentre raggiungemmo un primo orgasmo insieme. Mi inondò di sborra calda, potevo sentirla scorrere dentro di me.

A quel punto mi sdraiai sul piano cucina mentre lui si appoggiò a me. Iniziò a baciarmi per poi scendere lentamente verso la mia figa che iniziò a leccare con gusto, assaporando così il mio odore e la mia voglia di cazzo. Leccava talmente bene che fece venire una seconda volta.

Lui si sedette a terra. Mi misi accanto a lui, dapprima gli accarezzavo il petto e poi furtivamente mi avvicinai al suo cazzo prendendolo in bocca poco a poco. Lo succhiavo e lo leccavo mentre la mia lingua girava intorno alla sua cappella senza tregua. Lui godeva come un porco e dopo alcuni minuti anche lui sborrò nuovamente, questa volta nella mia bocca avida.

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L’esattore in casa per un pagamento in naturaCiao ragazzi! Eccomi qui come ogni settimana a raccontarvi le mie perversioni e le mie storie di sesso!

Proprio l’altro giorno sentii suonare il campanello di casa, per ben due volte. Mi chi cercava alle 09.30 del mattino con tanta insistenza? Pensai inizialmente a qualche venditore porta a porta e la tentazione fu quella di ignorarlo ma poi la curiosità ebbe la meglio.

Il monitor del citofono visualizzò l’immagino sfocata di un uomo in giacca e cravatta, in mano reggeva una ventiquattrore ma, non aveva il tipico aspetto di un venditore.

“Buongiorno, sono l’esattore. Vengo a riscuotere i debiti della finanziaria”. Iniziai a sudare freddo ma, ormai non potevo fare niente per tirarmi indietro quindi aprii il portone e lo invitai a salire.

Due piano con l’ascensore e fu sul mio pianerottolo. Riposi il telefono che avevo preso in  mano per chiamare una mia amica, mi diedi una sistemata ravvivandomi i capelli con le mani e lisciai al volo il vestito da troietta che indossavo.

“Buongiorno” dissi nervosamente. La sua stretta era ferma e decisa ma, la sua espressione era cordiale, quasi rassicurante.

Lo inviati ad accomodarsi sul divano mentre gli portavo il caffè che stavo preparando per me poco prima. Appena chiusi le labbra intorno alla tazzina succhiando avidamente il contenuto notai che l’uomo cambiò espressione, mi diede quasi l’impressione che stava immaginando di insinuarsi tra le mie labbra burrose come se fossi la troia che desiderava da sempre avere di fronte.
Quando si  riscosse dai suoi pensieri maliziosi, poggiò i documenti sul tavolo per mostrarmi i dettagli del mio debito: due rate insolute per un totale di 850 euro. Portai una mano al petto, incredula.

Gli occhi dell’esattore si erano fatti cupi ed avidi, decisi di provare ad intenerirlo raccontandogli di alcuni problemi che avevo avuto con il ritardo degli stipendi al lavoro ma, fu irremovibile. Pretendeva tutta la somma in un’unica soluzione. Pensai che doveva averne le palle piene delle donne vecchie con le fiche slabbrate a cui solitamente doveva far visita per riscuotere i debiti così decisi di provare a giocare la carta della seduzione.

«Non c’è un modo alternativo per rimediare?” chiesi appoggiando una mano sulla sua coscia muscolosa con un’espressione angelica. Lui senza dubbio avvertì il calore del mio corpo attraverso la stoffa e fu invaso da un brivido di eccitazione. Senza dubbio pensò che corrompere una ragazza tanto innocente era irresistibile.

“Un modo ci sarebbe” mi rispose, mentre le sue dita iniziarono a scivolare sotto la mia gonna. Le sue grandi dita raggiunsero ben preso la mia fica, già calda e bagnata. Fui subito schiava del suo tocco e mi sentii come una troia timida e perversa ma pronta a tutto pur di saldare il mio debito senza sborsare dei soldi.

L’esattore stoppò i miei pensieri e mi tappò la bocca con un bacio al gusto di caffè, mentre le sue mani continuavano ad esplorare il mio corpo. All’improvviso mi alzai in piedi, cogliendolo di sorpresa e dissi “Se questo è il prezzo da pagare, lo farò a modo mio”.

Improvvisai uno spogliarello. Era giovane e bello e soprattutto mi desiderava come una troia.
Lentamente mi sfilai il vestito da segretaria sexy che indossavo, rimanendo vestita solo del mio reggiseno di pizzo nero che a stento conteneva le mie belle tette ed il perizoma abbinato.

Sbottonai il reggiseno sfilando lentamente entrambe le bretelle ma, continuai a reggere le coppe con le mani, fino a che l’esattore non decise di averne abbastanza di quel supplizio e balzò in piedi strappandomelo di dosso.

Mi spinse sul divano e mi saltò addosso, afferrando le tette con le mani mentre mi leccava il collo. Presi nuovamente in mano io la situazione e lo obbligai a rimanere immobile. Gli sfilai la cravatta, gli sbottonai la camicia e poi i pantaloni.

L’esattore era in piedi di fronte a me. Aveva un fisico statuario ed il suo cazzo che premeva per uscire dai boxer che indossava. Lo accarezzai lungo tutto il corpo. Le mie dita passarono dal suo ampio torace alle ginocchia per poi risalire lungo le cosce e soffermarsi sull’inguine prima di sfilargli l’ultimo indumento rimasto.

Da debitrice disperata mi ero trasformata in una vera padrona dominatrice e questo lo stava facendo impazzire.

In una tazzina era rimasto del caffè, intinsi la punta della sua cappella ed iniziai a leccarla con la lingua succhiando via tutto il caffè. Non avevo mai visto un cazzo così grosso. Mi riempiva tutta la bocca, fino ad arrivarmi alla gola. Lo afferrai con una mano ed iniziai a segarlo mentre lui iniziò a gemere di piacere. Era rimasto immobile nella stessa posizione mentre io mi ero inginocchiata per succhiargli l’uccello.

“Ehi boccadoro, adesso tocca un po’ a me divertirmi”, mi allontanò prendendomi per i capelli e buttandomi di nuovo sul divano. Mi allargò le gambe e iniziò a leccarmi la mia figa già bagnata, assaporando il gusto della mia eccitazione. Non potevo fare a meno di mugolare di piacere nel sentire la sua lingua stuzzicare il mio clitoride.

Si tirò su e mi penetrò con forza, spingendosi dentro di me con movimenti decisi e forsennati. Mi abbandonai sotto il peso di quel corpo perfetto mentre il suo sudore si mischiava con il mio.
Lo afferrai per le natiche per accompagnare il movimento del bacino, spingendolo sempre più dentro di me. Tra baci e morsi i nostri corpi si mischiarono fino ad esplodere in un unico ed intenso grido di piacere.

Rimanemmo immobili per qualche attimo guardandoci negli occhi poi lui si staccò da me e si sedette. Tutti i documenti erano sparpagliati per la stanza e lui con un movimento rapido si alzò stappandoli a metà. Si girò verso di me e disse “per il momento signorina il suo debito è saldato ma, potrebbe rendersi necessaria un’altra visita”.

Gli sorrisi rivestendomi mentre l’esattore si avvicinava alla porta per uscire da casa mia.

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Il mio primo pompino al mio migliore amico

Pompino sul divano Ciao ragazzi! Non vedevo l’ora di aggiornarvi sulla mia ultima avventura…. Ieri è venuto a casa mia il mio migliore amico Marco ed abbiamo preso un film a noleggio.

Marco, come al suo solito, si è steso sul divano ed io mi sono accomodata accanto a lui. Ormai era tarda serata, saranno state circa le 23.00 quindi decisi di prendere il telecomando per abbassare il volume ma, mi scivolò a terra sul tappeto.

Mi abbassai a terra per riprendere il telecomando e buttai uno sguardo verso Marco, era completamente preso dal fil e penso che nemmeno si fosse reso conto che mi ero chinata per raccogliere il telecomando. D’istinto ho sfiorato la sua gamba e risalii piano dal ginocchio verso il suo interno coscia.

Puntai direttamente verso il rigonfiamento che si intravedeva dai suoi jeans e lentamente iniziai a sfregare la mano proprio sopra il suo cazzo. Avvertii che qualcosa si stava muovendo e che il suo cazzo stava diventando estremamente duro sotto il movimento della mia mano.

Sempre continuando a guardare il suo sguardo rivolto verso il televisore gli sbottonai i pantaloni. La mia mano calda inizialmente tastò i suoi pettorali, poi scese poco più giù, fino all’elastico dei suoi boxer. Io ormai ero bagnatissima. Passai la mia lingua prima sul suo ombellico e poi mi ritrovai faccia a faccia con il suo cazzo.

Non resistetti, gli abbassai i boxer ed iniziai prima ad accarezzare e poi baciare il suo cazzo. Leccavo la sua cappella come fosse un gelato. Era gonfio ed estremamente duro. Sentivo i suoi gemiti, uno dietro l’altro… sicuramente in quegli istanti non stava seguendo molto il film.

Il mio ritmo era sempre più veloce e lo stavo facendo eccitare da impazzire perché il suo corpo vibrava ad ogni mio sali e scendi. Mi mise le mani sulla nuca e mi tirò indietro i capelli ormai completamente arruffati per via dei movimenti concitati che stavo facendo.

Il suo cazzo era ormai gonfio e rigido, capii che non poteva più trattenersi ed infatti da li a poco un’esplosione di sborra pervase tutto il mio viso. Sentii uscire dalla sua bocca un sospiro di sollievo, quasi di liberazione.

Si… quello di ieri sera fu decisamente un grande film, sicuramente da rivedere ed approfondire meglio!

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